E' questo che pensa. Lo pensa davvero. Lo crede sul serio.
Almeno una parte di lei.
Quella stessa parte di lei che le suggerisce che sta perdendo colpi. E no, non è la memoria, quei frammenti di ricordi vecchi e nuovi che le sfuggono via senza accorgersene come una chiave che scivola dalla tasca. E' lei, è colpa sua.
"Ti fidi di me?"
E lei si fida. Di Edward, di Clem, inizia a farlo anche di Scout.
Ma quella voce le ricorda che sbaglia. Che a fidarsi si abbassa la guardia e i Comandanti finiscono pugnalati alla schiena o peggio, incassi 23 coltellate e viso aperto.
Tu quoque, Brute, fili mi!
Cesare è stato ucciso da suo figlio - che poi chissà se fosse davvero suo figlio - perché lo amava troppo.
Quelle parole le rimangono incastrate nella testa, la fanno ubriacare una sera, la fanno guardare con occhi diversi e le fanno uccidere suo figlio prima che lui possa uccidere lei e quella notte c'è qualcosa che muore e qualcosa che nasce ma la Profezia si compie, a suo modo.
Sbaglia. ...?
Sbaglia a credere che una come lei possa davvero sperare di essere il quel qualcosa in più, nella vita di qualcuno.
Sbaglia a guardare Edward e a non farsi domande, a credere che davvero lui ci sia, che non verrà mai deluso dalle sue scelte.
Ad ancorarsi al corpo di Clem come se potesse trascinarla via dal Mondo.
A guardare a Scout come un'alleata, finalmente, dopo anni in cui non ne vedeva uno. Dopo anni in cui ha preferito il sospetto.
La vita ha in sé la morte... prima o poi.
La fiducia ha in sé il tradimento... prima o poi.
Ma poi sorge un'altra mattina e non è quel poi in cui le ferite arrivano, è una mattina in cui può concedersi dei forse. Forse. Forse. Sbircia il profilo di Max. Forse...
Il cellulare usa e getta vibra.
"Non ti stanchi mai di avere ragione?"
A volte... si.
* = E.M.Reyes - La sensualità della Pantera Rosa