sabato 2 gennaio 2016

Raramente si rivolge agli Dei, Iris Carter, perché non le piace chi si fa pregare. Non perché non sia convinta che, in un altro Mondo, in un'altra dimensioni, qualcuno la stia ad ascoltare.

Questa notte ha brindato al nuovo anno, ha brindato ai nuovi inizi.
Questa notte, con gli occhi aperti e vigili e che anche nel buio più cupo sono in grado di vedere, si costringe a tirare le somme di questo anno passato, come un'umana con un diverso senso del tempo farebbe.
Questa notte, consapevole di ciò che è passato e di quello che ancora deve venire, prega sua Madre.
L'unica debolezza che si concederà per tutto il 2024. O almeno, quello è il proposito per l'anno nuovo.


 Fa che io sia del mio tempo e non della mia età.
Che io non mi affezioni alle idee come un avaro al suo gruzzolo,
ma ne controlli frequentemente la validità,
e soprattutto ne assicuri costantemente la “convertibilità”.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio.
A sorridere dei miei successi come dei miei fiaschi.
Fammi guardare con simpatia a ciò che fanno gli altri,
specialmente se tentano qualcosa di cui io non avevo mai pensato,
oppure si avventurano in territori dove io non mi sono mai arrischiato.
Che sappia comprendere più che giudicare.
Apprezzare più che condannare.
Incoraggiare più che diffidare.
Fa che resista alla tentazione di “racconatarmi”.
Fammi capire che è importante ciò che faccio oggi,
non ciò che ho fatto dieci anni fa.
E gli altri hanno diritto di avere da me ciò che sono,
non ciò che sono stato.

Impedisci che faccia l’abitudine a me stesso.
A quel me stesso solito che conosco anche troppo bene
e che ormai tendo ad accettare o sopportare come si
accetta o sopporta un vecchio conoscente.
Devo “sorprendermi”.
Devo obligarmi ogni giorno, a riconoscermi nuovo,
diverso, inedito.
Devo impararmi “sconosciuto”.
Devo accettarmi “altro”.
Devo esplorarmi al di là dei confini abituali.
Devo accogliermi inaspettato.
Devo frequentarmi insolito.(*)






 Fa che io abbia sempre occhi per vedere nell'Oscurità
Aperti a controllare tutto il Mondo nel quale mi hai mandato
perché... se non posso proteggerlo, che senso ha?










* : Alessandro Pronzato