domenica 4 marzo 2018

Donne che guidano uomini

Sono coraggiose le donne,
ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La fragilità? Solo uno stato culturale,
più che un dato biologico.
Sono forti e coraggiose, le donne.
Quando scelgono la solitudine,
rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.
Sono coraggiose le donne, quando
crescono i figli senza l’aiuto di nessuno,
rivalutando l’ancestrale primato,
quello di essere mamme.
Hanno il coraggio di non chiedere
a uomini che sono anche padri,
la loro presenza, puntualmente assente.
Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
infantili di adulti mai cresciuti.

Sono forti e coraggiose, le donne,
quando a discapito di tutto e di tutti
scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.
Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.



Rigira fra le dita il fiorellino selvatico che James ha colto per lei e per Andrea.
Se lo prende in braccio suo figlio, anche se non ha fiato, anche se è rotta fino allo sterno, fino al cuore.

Suo figlio che è solo un uomo in potenza.
E che è un traditore in potenza.
Uno che spezza cuori in potenza.
Uno che abbandona in potenza.
Un'irresponsabile in potenza.
Una brutta persona in potenza.
E' un cattivo padre in potenza.

Ma per sua fortuna... Ancora non è niente. Ancora è innocente. E' ancora troppo buono per fare male. Ed è buono perché sa che se solo immaginasse che fa soffrire la mamma, a chiederle di prenderlo in braccio, non lo farebbe.

James è l'innocenza che lei non ha mai avuto. Quella dei suoi figli è, ormai, l'unica innocenza che riesce a vedere come spiega a Brendan mentre la neve viene intrappolata dalle ciglia come rugiada dalla tela del ragno.

E così quando sistema la suit di Andre, quando gli parla, quando lo consiglia non riesce a vederla, l'Innocenza.
Non vede lui e non vede più nessun altro come un bambino, come uno studente. Non importa l'età. Non importa l'esperienza.
Non importa che, a volte, si senta ancora una Preside. Che loro vogliano, la Preside.

Li vede come uomini.

Uomini che tradiscono, che ripudiano, che pretendono un patrimonio sentimentale che non sa se è in grado di investire perché di certo non è una ricca ereditiera di affetto.
Che falliscono, che sbagliano, che mandano tutto a puttane.
Che hanno il potere di amarla, di odiarla, di desiderarla, di deluderla, di lasciarla.

Fortuna, comunque, che loro non lo sanno.

Vorrebbe dirlo a Scout: ci vuole coraggio a continuare ad essere la guida di uomini (e donne) che poi ti tradiranno.
E se poi lo fanno davvero?

Le vorrebbe dire che ... né la Donna né il Comandante riuscirebbe a perdonarli.