mercoledì 25 luglio 2018

Prosopagnosia

 And if you call my name
I don’t recognize it
If I look at my face
I don’t recognize it
I don’t recognize it
I don’t recognize it
I don’t recognize it
I don’t recognize it






Quando vede la sua faccia, sull'elenco dei ricercati: non si riconosce.
Quando associano il suo nome a quello dei ladri: non si riconosce.
Quando le dicono che è un assasina: non si riconosce.
Quando ragionano sui fallimenti della sua vita: non si riconosce.
Quando l'accusano di essere un Comandante ingiusto: non si riconosce.
Quando la ricordano come una algida stronza... beh no, quello si. Che di questi tempi, con questo caldo, sarebbe meglio se lo fosse davvero.
Quando la condannano come capo di criminali: non si riconosce.
Quando la paragonano alla PhoeniX: non si riconosce.
Quando si guarda allo specchio con tutto quello che ha fatto e ha accettato o è capitato o ha combattuto o ha dimenticato: non si riconosce.
Quando si vede troppo giovane: non si riconosce.



Si osservò nello specchio, non si trovò nessuna ruga in più
Ce l'ho dentro, di sicuro,
pensò.(*)



*:Jose Saramago.





giovedì 10 maggio 2018

Mother, Woman and Commander

Tu sei... Un uomo strano, Miller. Non ti preoccupi di ammazzare decine di persone ma ... Non fumi vicino ad una donna incinta. A me, nel particolare e non siamo certo amici. Perché?

Perchè non sai un cazzo di me, Carter. Nessuno sa un cazzo. Solo quello che dicono i giornali e quello che vogliono far sapere in giro.

Non è vero che ammazzi le persone perché sono umane o perché lavorano per il Governo?

No. Le ammazzo perchè mi rompono i coglioni. Li rompono a te. Li rompono ai tuoi ribelli hippie e li rompono a noi terroristi del cazzo. E cazzo, probabilmente li romperanno anche a tuo figlio quando nascerà. 

Mother do you think they'll drop the bomb?
Mother do you think they'll like the song?
Mother do you think they'll try to break my balls?

... Si lo faranno. Ma non gli insegnerò che ucciderli sia l'unico modo per cambiare le cose. Perché non lo è. Perché voi danneggiate le persone che volete rendere libere, quando uccidete in nome di quella stessa libertà. Perché non è così che la otterrete.

Mother should I run for president?
Yeah.

Mother should I trust the government?
No, baby, no. Non farlo.

Mother will they put me in the firing line?

Maybe.
Se la guerra non la finiremo noi.

Ooooh aah, is it just a waste of time
 Bambina no, ti prego, non crederlo.


Quando Victor Miller la cerca per proporle quell'alleanza, lei rifiuta.
Quando Anarchy la cerca per sedarsi al tavolo con i suoi capi, lei rifiuta.

Tutti le offrono qualcosa. Più con insulti che con lusinghe, questo ne va dato atto.
Proposte allettanti, Diavoli che sussurrano all'orecchio per una vittoria facile.
Ma a lei, le cose facili, non sono mai piaciute.

Gli uomini spesso scelgono la strada più facile. I figli di Athena invece, di due attività che gli sono state insegnate preferiscono la più difficile perché nessun giocatore di scacchi gioca a dama.

Quando tutto questo sarà finito.
Non se, ma quando.
Ci guarderemo ancora allo specchio con fierezza.

E' l'unica cosa che può offrire ai suoi Ribelli.
Perché non può dargli altro: non può dirgli quando sarà, quel quando.
Perché non può offrire altro, come Comandante.


E quando torna a casa.
Si chiede che cosa possa offrire, all'uomo che le bacia il ventre.
Cosa possa offrire ancora, a 64anni suonati e diciamolo... un sacco di battaglie perse alle spalle. Anche se non le ammetterebbe mai.




Non può dargli nulla che già non gli abbia dato una volta.
Se non ... quello che non ha mai dato a nessun altro.


E iniziare davvero a credere che si possa essere felici anche senza vedere il Sole per giorni. E che una casa accogliente si possa scavare nella base, se le fondamenta di chi la abita sono forti. E che la Luna di una squallida periferia sia abbastanza per essere romantica o per far compagnia ad una passeggiata. E lei, la donna che è oggi, possa ancora provare ad essere Atena che sussurra parole e consigli all'orecchio del suo campione prediletto prima della battaglia anche se ormai è solo un fantasma di quella che era, che Lui voleva celebrare con il marmo. Ma ancora... Offrirgli la propria umanità più che il suo sangue divino. E i ricordi che ancora le restano, fosse anche di un tramonto infinito ammirato anni prima che lui nascesse o che fosse un Uomo e tutte le albe nuove alla riva di un fiume che le spettano ancora. Ogni propria sapienza e fragilità. L'oscurità che le alberga dentro, anche quella, se necessario, per non farlo sentire solo in un Mondo in cui... di realmente buono sono rimasti solo i bambini. E' rimasta loro figlia. Che ancora deve nascere. A cui, davvero, non sa che cosa potranno offrire. Se non ... La mattina, ritenere ancora plausibile l'impossibile e la colazione tutti assieme e l'Amore e la speranza di un mondo migliore. 



lunedì 23 aprile 2018

Sapere che esisti

Sono passati appena quattro mesi dal tuo concepimento e non so ancora di che sesso sarai. (…)
Il tuo arrivo in questo mondo non è il frutto di un incontro casuale né della dinamica naturale del matrimonio. 

(…) Vedere la tua prima ecografia ha confermato i miei sospetti su quanto sia irrazionale l'amore di tuo padre. Era incredibile vederlo sorridere mentre sosteneva che quel piccolo extraterrestre in bianco e nero era il nostro prezioso figlio. Non posso negare di aver provato anch'io una strana emozione, ma ho preferito aspettare prima di dare la mia opinione sul tuo aspetto. O beh: ho fatto presente che la testa gigante deve avere il suo fascino.

So che ti trovi perfettamente a tuo agio lì dentro, Effie dice che ti manca solo un mohito con l'ombrellino e malgrado la tua incoscienza spero che te la stia godendo, perché questi nove mesi saranno forse le tue uniche vere vacanze: il mondo qui fuori è pericoloso, stupido e implacabile. Ma se eviterai di leggere Paulo Coelho, di ascoltare il reggaeton e di vedere i programmi del mattino alla tv, il mondo può anche essere un posto meraviglioso. Si tratta, figlia mia, di vivere. E vivere è quasi sempre un lusso.

Ti chiederai perché sto programmando di portarti in questa specie d'inferno che si chiama Philadelphia, visto che ancora non mi hai fatto passare nemmeno una notte insonne. Non ho una risposta chiara. Non lo so perché tuo padre non prende la macchina, non ci carichi tutti dentro e non ci porta via. Non lo so perché non lo faccio io. L'ho già fatto, in passato ma questa volta è diverso. Questa volta non possiamo andarcene, non ancora. Non adesso.

Sapere che esisti mi libera dal peso di essere me stessa e mi fa venire in mente progetti nuovi e sconosciuti. So che sono responsabile di quello che sarà di te e che questo è un mondo del cazzo per crescere, ma per quanto ne sappiamo è anche l'unico dove le api ronzano e i passeri ridono.

Sapere che sarai qui rafforzerà il mio legame con la vita. Fino a ieri ero preparata ad affrontare i miei timori, ora dovrò imparare tutto di nuovo. Non ho mai creduto che uno debba essere amato semplicemente per il fatto di essere com'è. Credo invece nell'amore che si costruisce e si rafforza in quest'avventura unica che è la vita.
Spero che mi amerai, spero di non fare cazzate.
Gli Dei lo sanno... Spero che non le faccia tuo padre perché vorrei che tu lo amassi e che lui si meritasse quel tuo amore, senza mai doversi far perdonare niente da te. 

Suppongo che essere per metà olimpica avrà i suoi vantaggi, come per me però sono sicura che ti divertirai di più con la tua metà umana.

Ho aspettato tanto prima di avere tua sorella Zoe. Volevo garantirgli un mondo sicuro, privo di pericoli e prevaricazioni.
Non penso di essermi sbagliata: è solo che le mie garanzie non garantiscono nulla. Il mondo è un posto pericoloso e l'unica cosa che possiamo fare per quelli che amiamo è amarli. Sono cresciuto senza sicurezze e con molte privazioni ma se sono cresciuta io, potrai farlo anche tu. E ti prometto che avrai l'amore indistruttibile di tua madre a proteggerti. Quello che io non ho avuto.

Tuo padre è una persona fantastica, fatto di un legno pregiato e con un'anima che conosce tutte le stagioni, anche se credo che ad un certo punto sia rimasto impantanato nel suo stesso Inverno.  Ma credo anche che... stia rifiorendo da quando ci sei tu. 


Decidere di avere un figlio significa credere implicitamente che esiste ancora la possibilità di sognare. Io ho scelto di provarci ancora, ancora una volta. L'ultima. Ci stiamo giocando tutto io e te, piccola mia. Spero che ne valga la pena come dice Zio Brendan.

Non so che tipo di persona sarai, come al solito mi spaventa sentir dire che molto dipenderà da me. Ma è ancora presto per spaventarmi.
Sei figlia di due culture, di due lingue, di due storie.
Spero solo... che ci saremo sempre per vederti mentri scrivi la tua.

La Mamma






Nota: l'intero post è ispirato / modificato a partire dalla Lettera al figlio, scritta da Efraim Medina Reyes

giovedì 22 marzo 2018

Contro quelli che mi fregano la vodka. Contro quelli che mi fregano la vita.


Ho intenzione di prendermi tutto il tempo del mondo,
valutare ogni cosa per bene, anche i miracoli,
e di stare in guardia, se possibile
più attento, più guardingo,
contro quelli che peccano contro di me,
contro quelli che mi fregano la vodka,
contro quelli che mi fanno male. *







E allo stesso tempo decide di seguire le parole di Andre.
Perché lui in lei non vede un buco nero ma solo un vuoto:
E allora buttaci sopra queste pezze, ingolfalo.

Lasciare alle spalle quello che fa male.
Riempire la notte e le albe e le merende e le sbronze con chi le fa bene.
E ridere e ballare e regalare collane e farsi il bagno e le gite fuori porta ed essere leggera e dire che va bene a provare a crederci davvero e mandare messaggi da ubriaca e brindare ai discorsi e giocare con la glassa e cucinare insieme e mangiare il cioccolato e la marmellata e non privarsi non privarsi non privarsi di niente.






* Raymond Carver

domenica 11 marzo 2018

Sprecar parole

Passò un colpo di spugna senza lacrime
sul ricordo di Florentino Ariza,
lo cancellò del tutto,
e nello spazio che occupava nella sua memoria
lasciò che fiorisse un prato di papaveri.

Gabriel Garcia Marquez - L'amore ai tempi del colera



Il Pygoscelis papua o pinguino Gentoo perlustra tutta la spiaggia
alla ricerca del sassolino perfetto.
Le persone, si impegnano meno dei pinguini.



E' definitivo il modo con cui gli dice che non l'avrà più nella sua vita.
Definitivo come tutto ciò che finisce dopo aver fatto troppo male senza motivo.
Un po' se lo chiede: che effetto deve fare non avermi più nella tua vita dopo che sono l'unica che ci è stata sempre?
Un po' se lo chiede, un po' non le importa. Perché per la prima volta da quando lo ha accolto nella Scuola... Non è più un suo problema, una sua preoccupazione.
Non lo sono più i suoi silenzi.
E' stanca dei fantasmi degli altri, dei loro pesi, della loro debolezza o forte ostinazione di non saper accogliere la leggerezza di una vita che è troppo breve anche per una come lei. 

E' il motivo per cui quando Phantom Quartz le dice che ha cose che non sa lasciarsi alle spalle, lei non indaga. Non quel pomeriggio.

Si sacrifica troppo ogni giorno per altri, altri che nemmeno conosce, per una Causa, la sola che valga la pena in quello strano Mondo in cui è sempre fuori posto. E allora... agli altri chiede, no non chiede, pretende, almeno un sassolino. L'impegno di cercare quel sassolino. Altrimenti... Altrimenti è tutto definitivo.


Alla mia povera fragilità
guardi senza sprecar parole.

Tu sei di pietra, ma io canto.
Tu sei un monumento, ma io volo.

Io so che il più tenero maggio
all'occhio dell'Eternità è nulla.

Ma io sono un uccello e non incolparmi
se una facile legge m'è imposta.
                         Marina Ivanovna Cvetaeva
da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-64716>





Basta sprecar parole.
Basta sprecar poesia.






domenica 4 marzo 2018

Donne che guidano uomini

Sono coraggiose le donne,
ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La fragilità? Solo uno stato culturale,
più che un dato biologico.
Sono forti e coraggiose, le donne.
Quando scelgono la solitudine,
rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.
Sono coraggiose le donne, quando
crescono i figli senza l’aiuto di nessuno,
rivalutando l’ancestrale primato,
quello di essere mamme.
Hanno il coraggio di non chiedere
a uomini che sono anche padri,
la loro presenza, puntualmente assente.
Uomini che rifuggono le proprie responsabilità,
trincerandosi in comodi ruoli o paraventi
infantili di adulti mai cresciuti.

Sono forti e coraggiose, le donne,
quando a discapito di tutto e di tutti
scelgono i propri compagni; costruendo solide storie
spendendo patrimoni sentimentali, contro la morale comune.
Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.



Rigira fra le dita il fiorellino selvatico che James ha colto per lei e per Andrea.
Se lo prende in braccio suo figlio, anche se non ha fiato, anche se è rotta fino allo sterno, fino al cuore.

Suo figlio che è solo un uomo in potenza.
E che è un traditore in potenza.
Uno che spezza cuori in potenza.
Uno che abbandona in potenza.
Un'irresponsabile in potenza.
Una brutta persona in potenza.
E' un cattivo padre in potenza.

Ma per sua fortuna... Ancora non è niente. Ancora è innocente. E' ancora troppo buono per fare male. Ed è buono perché sa che se solo immaginasse che fa soffrire la mamma, a chiederle di prenderlo in braccio, non lo farebbe.

James è l'innocenza che lei non ha mai avuto. Quella dei suoi figli è, ormai, l'unica innocenza che riesce a vedere come spiega a Brendan mentre la neve viene intrappolata dalle ciglia come rugiada dalla tela del ragno.

E così quando sistema la suit di Andre, quando gli parla, quando lo consiglia non riesce a vederla, l'Innocenza.
Non vede lui e non vede più nessun altro come un bambino, come uno studente. Non importa l'età. Non importa l'esperienza.
Non importa che, a volte, si senta ancora una Preside. Che loro vogliano, la Preside.

Li vede come uomini.

Uomini che tradiscono, che ripudiano, che pretendono un patrimonio sentimentale che non sa se è in grado di investire perché di certo non è una ricca ereditiera di affetto.
Che falliscono, che sbagliano, che mandano tutto a puttane.
Che hanno il potere di amarla, di odiarla, di desiderarla, di deluderla, di lasciarla.

Fortuna, comunque, che loro non lo sanno.

Vorrebbe dirlo a Scout: ci vuole coraggio a continuare ad essere la guida di uomini (e donne) che poi ti tradiranno.
E se poi lo fanno davvero?

Le vorrebbe dire che ... né la Donna né il Comandante riuscirebbe a perdonarli.




sabato 24 febbraio 2018

Con leggerezza pensa, con leggerezza dimentica

Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è più privo di pesi, perché anche nella tempesta della vita umana le cose leggere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare. (Apuleio)

E a Maximilian Lee ha detto che avrebbe insegnato a nuotare.

***

Quando si accorge che tutte le cose di Max e dei bambini hanno invaso i suoi alloggi, sorride.
La sua stanza accoglie la sua roba come se fosse rimasta vuota solo per quel momento.
Come quando si fa l'amore e si mescolano le proprie vite.
Ma un trasloco dura più di un orgasmo. Anche di quelli che gli da lui.
Per cui... sorride.



Lo fa anche se camera sua era spoglia e ora non lo è più e una parte di lei pensa che lui abbia decisamente troppa roba.


Glielo vorrebbe dire:

il passato è un ottimo combustibile Max, brucia tutto. Brucia tutto il resto. Brucia le foto. Brucia il metallo e l'argento. Fallo sciogliere. Da fuoco a quello che non è adesso perché non si è meritato di starsene qui con noi, perché c'è spazio per tutto qui ma non per quello che è andato. Ci ingombra. Ci appesantisce. E noi ci meritiamo di essere leggeri. Almeno quando siamo in due.


Ma no. Non lo dice.
Perché non è importante. Perché forse non è giusto.
Perché da quella notte aveva deciso: come la terra.
E la terra accoglie la pioggia che le serve e quella che non le serve.
Ed è sotto l'acqua che lui le ha chiesto di crederci.
E nell'oscurità l'ha guardata come un miracolo. E lei vuole essere quel miracolo.

Lui è uno di gesti.
Che la sua storia ce l'ha addosso.
E tutta intorno, fin dentro ai cassetti.
Lei è una di parole.
Che viaggia leggera.
E forse è meglio così...
Così non può notare tutto il passato che non si ricorda più.

mercoledì 14 febbraio 2018

Ogni volta che mi dai un bacio muore un nazista.

Ogni volta che mi dai un bacio muore un nazista. Mi baci?
E sia, un nazista in meno.(*)


Ogni volta che mi baci, muore un Demone, lo sai?
Quanti ne facciamo fuori se facciamo un bambino?
Credo che nostro figlio salverebbe il Mondo.










***

L'acqua della doccia è così bollente che le macchia la pelle di chiazze rosse. Si sente ancora addosso il sangue nero sputato da Max. Il suo stargli vicina lo sta uccidendo. E' colpa sua. E i Monaci e i Demoni hanno sbagliato. Non è più lei quella più forte. Non lo è da tanto tempo. Ma questo non le impedirà di salvare il Mondo.

***

Prepara gli zaini dei bambini ci infila vestiti di ricambio, un solo pupazzo a testa. La copertina di James, le merendine preferite di Johnny, una copia dell'Odissea illustrata per Irs Jr. da farsi leggere da...

- Zoe dovete andare. Tu sai cosa fare. Vi porteranno alla casa sicura. Mi raccomando il telefono. Sempre acceso, mi hai capita?
- Mamma... Ma che succede? Dicono che Max sputa sangue strano.
...
- Mamma. Mamma hai paura? Perché dobbiamo andare via?

Si abbassa all'altezza degli occhi azzurri di sua figlia, stringendola al petto con forza, strizzando le palpebre pesanti perché è del suo odore che ha bisogno, non di fissare il muro alle sue spalle. Quella parete è un limite. Il profumo della sua bambina invece sa di futuro.

- Andrà tutto bene Zoe. Lo giuro. Devi pensare ai tuoi fratelli, va bene? Me lo prometti?
- Fratelli? ... Ok. Promesso.




*: Guido Catalano

lunedì 12 febbraio 2018

Point of View

Ci sono cose che non devo dire a quanto pare.
Quelle cose che guai a parlarne con qualcuno.
C'è Zoe che non gli posso mica dire che 
Iris Jr è umana e non dovrebbe proprio
affezionarsi in questo modo che 
poi lei diventa grande e lei pure
ma ad un certo punto si fa vecchia e muore e
si trova senza sorella minore. 
Che la Mamma non lo sa
che io so cosa sia
la morte di qualcuno.
Lei dice che partono
ma partono dove?
No troppo strano.
Mica uno va in vacanza 
per così tanto. Boh.
A Johnny mica gli posso dire
che anche io voglio stare con Papà
che voglio stare a letto con Mamma e Max
ma non c'è mica bisogno di fare tutte quelle scene.
ma Mamma dice di fare il bravo bambino
e queste cose un bravo bambino non le fa.
Non posso dire Max che a volte mi sbaglio
e non dire Zio perché lo voglio chiamare Papà
ma noi con i Papà di solito non si sta.
E quando Mamma mi chiama da lontano
e mi dice dai James andiamo
c'ho sempre paura che ce ne partiamo.
E invece a me piace la nuova faccia della Mamma
adesso che è felice 
e ha di nuovo gli occhi verdi da Mamma
e non gialli, non lo sa, non le si può dire
che se no piange e pensa di essere cattiva
e secondo me invece, ha solo paura.


"A che pensi James?"
"A niente mammina"






martedì 6 febbraio 2018

Se non ti fa perdere il lume oscuro della ragione






Non sono sempre stata buona con lui, anzi di solito ero una figlia di puttana. Lo amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di dargli ciò che sentivo, di colmarlo di quell'amore aspro, me lo inghiottivo. È una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lui. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lui e il suo amore formavano una sostanza densa in cui io e il mio amore rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lui non riusciva a capirlo. L'ho trattato male molte volte perchè ero disperata.

E.M.Reyes - C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo




***


"Mi dispiace" lo chiede a Max, con un senso di colpa che le macera il cuore e lo fa annegare in una tristezza densa e grigiastra. Non è mai stata una persona portata al chiedere scusa, nonostante si senta colpevole di così tante cose da perderci il senno. Non lo ha chiesto quando ha ucciso, quando ha divorziato, quando ha sciolto la YGS.
Concede il perdono ma non lo domanda. E non c'è niente di cui vantarsi ma così è.
Invece lì, sotto l'acqua bollente di una doccia troppo piccola per due, lo invoca con un mormorio.

Scusa se ti amo così. Perché forse non l'ha mai imparato come si ama, perché forse continua a nasconderlo quell'amore, continua a inghiottirselo come l'ultimo boccone che non si vuole condividere per paura di rimanere affamati e così quando le esce fuori, quando non riesce a trattenerlo per sè, è irruento e vuole tutto e pretende tutto e non può accettare niente di meno di quello che si aspetta.
Vorrebbe dirlo ma le esce un tremante "Scusa" e basta. Più semplice, meno compromettente ma ugualmente onesto.
"I love the way you love me." 

 Il mattino è un inferno d'acqua bollente, vapore, segni sulla pelle, violenza addosso, stanchezza dentro, pretese, ordini, confessioni, morsi.
Il pomeriggio è un purgatorio in cui non le piace stare perché è da sola.
La sera è un paradiso di accettazione, di carezze, sussurri, baci morbidi, cicatrici che non terrorizzano, nomi che non ti urlano in faccia, di muri che crollano, di passato che non spaventa e di futuro più vicino.

Amore e intelligenza non sono mai andati d'accordo.
L'ha sempre vista così. E ha sempre preferito l'intelligenza. Sempre.
Forse per questo non riusciva a farlo fluire da sé, per questo le rimaneva intrappolato fra petto e testa.
Ma ora, per la prima volta in vita sua, l'ha capito:



Non  chiamare amore
la somma dei tuoi ragionamenti
e processi razionali
se non ti sconvolge, se non ti confonde,
se non ti fa perdere il lume oscuro della ragione

non chiamarlo amore.

A. Knut Hansen


E lei, ora, lo può chiamare davvero.
Ora può riuscirci.

sabato 3 febbraio 2018

Ricordami


Ricordami che devo morire
che ci sono fiori sul balcone da innaffiare
e panni stesi da recuperare,
ricordami che c'è un tempo per tutto
e questo tempo io lo devo trovare
lungo e concentrato come non sarà mai
ricordami che mentre io rido qualcuno piange
che non sono colpevole di tutto
ma qualche bicchiere di troppo c'è stato
ricordami le parole le note e gli aghi
di tutte le promesse fatte da giovane
quando ancora sapevo da che parte stare

ricordami di non programmare di fecondare
di coltivare di aspettare la pioggia e il sole
di mietere benedire il raccolto e scendere dalla croce
ricordami di credere nelle mani che sanno dare
che costruiscono e fanno male mani dello stesso corpo
da ricostruire all'inizio di ogni giorno
ricordami di pregare di non bestemmiare
di non uccidere di non farmi del male
di non amare troppo ma di amare
ricordami la bambina che dentro mi ride e canta
che si è fatta una promessa
ma non l'ha ancora mantenuta.

(Maria Attanasio)




domenica 28 gennaio 2018

Quel Cassio laggiù ha un aspetto troppo magro e affamato: pensa troppo, e uomini del genere sono pericolosi.

L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inculcano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. *

E' questo che pensa. Lo pensa davvero. Lo crede sul serio.
Almeno una parte di lei.
Quella stessa parte di lei che le suggerisce che sta perdendo colpi. E no, non è la memoria, quei frammenti di ricordi vecchi e nuovi che le sfuggono via senza accorgersene come una chiave che scivola dalla tasca. E' lei, è colpa sua.

"Ti fidi di me?"

E lei si fida. Di Edward, di Clem, inizia a farlo anche di Scout.

Ma quella voce le ricorda che sbaglia. Che a fidarsi si abbassa la guardia e i Comandanti finiscono pugnalati alla schiena o peggio, incassi 23 coltellate e viso aperto.

Tu quoque, Brute, fili mi!

Cesare è stato ucciso da suo figlio - che poi chissà se fosse davvero suo figlio - perché lo amava troppo.
Quelle parole le rimangono incastrate nella testa, la fanno ubriacare una sera, la fanno guardare con occhi diversi e le fanno uccidere suo figlio prima che lui possa uccidere lei e quella notte c'è qualcosa che muore e qualcosa che nasce ma la Profezia si compie, a suo modo.


Sbaglia. ...?
Sbaglia a credere che una come lei possa davvero sperare di essere il quel qualcosa in più, nella vita di qualcuno.
Sbaglia a guardare Edward e a non farsi domande, a credere che davvero lui ci sia, che non verrà mai deluso dalle sue scelte.
Ad ancorarsi al corpo di Clem come se potesse trascinarla via dal Mondo.
A guardare a Scout come un'alleata, finalmente, dopo anni in cui non ne vedeva uno. Dopo anni in cui ha preferito il sospetto.

La vita ha in sé la morte... prima o poi.
La fiducia ha in sé il tradimento... prima o poi.




Ma poi sorge un'altra mattina e non è quel poi in cui le ferite arrivano, è una mattina in cui può concedersi dei forse. Forse. Forse. Sbircia il profilo di Max. Forse...

Il cellulare usa e getta vibra.

"Non ti stanchi mai di avere ragione?"

A volte... si.



* = E.M.Reyes - La sensualità della Pantera Rosa

giovedì 25 gennaio 2018

Essere umani essere vivi

 A volte ho l'impressione che tu non voglia più essere umana, Iris.


Tu cosa fai per essere vivo?
Tu cosa fai per essere umano?
Per restare umano.
Lei non ricorda più
come si fa
a non preferire
il dissolversi.



La mattina dopo pensa che la cosa più umana che possa fare...
Sia fumarsi una sigaretta.